Come monetizzare nel 2023

Vuoi guadagnare online, ma non sai da dove iniziare?

Ho creato questa guida pensando a coloro che hanno già una fonte di traffico costante o una pagina web. Se non rientri in questa categoria, potrebbe tornarti utile la mia guida sul generare traffico online. In questa sezione di MTW imparerai a monetizzare un sito o social network in tutti i modi esistenti nel 2023.

Considerala come un coltellino svizzero del guadagnare su internet.

Sommario

🚀 DifficoltàMedia
⭐️ Costo InizialeBasso
✔️ Età Minima16 anni
🦊 AttrezzaturaSmartphone o PC
💎 Potenziale GuadagnoAlto
🥇 Punteggio9/10

Aspettative della monetizzazione sito e non

Prima d’imparare a monetizzare un sito web o fonte di traffico, ci sono alcuni fattori che dovresti considerare: non esiste il denaro istantaneo.

Creare una fonte di guadagno costante su internet richiede tempo e pazienza. Nei primi tentativi potresti non ottenere l’importo che hai previsto di guadagnare, ma non lasciare che questo ti fermi in alcuna maniera.

Una cosa importante è sempre testare più opzioni. Il semplice fatto che qualcosa ti stia facendo guadagnare denaro online, non vuole dire che tu stia sfruttando al massimo le tue opzioni. Cerca sempre di restare aperto a nuove iniziative e confrontati con altre persone che operano nel tuo campo.

Ovviamente, come fonte di guadagno non considereremo il vincere ai Gratta e Vinci, in quanto è un gioco di fortuna e preferiamo considerare solo metodi testati in cui la fortuna non ha ruolo. Prima di iniziare questa guida, assicurati di avere queste tre cose:

  1. Una fonte di traffico a disposizione;
  2. Pazienza prima di vedere dei risultati;
  3. Voglia d’intraprendere un percorso.

Hai traffico? Iniziamo

Quando il tuo sito web o social network genera abbastanza traffico, è il momento di monetizzarlo.

Tante persone fanno l’errore di pensare alla monetizzazione prima di generare traffico, finendo per rovinare un progetto sul nascere.

I primi giorni di vita di una pagina web o social network sono di vitale importanza, pertanto il customers journey, ovvero l’esperienza di navigazione del visitatore, dovrà essere impeccabile.

Non bisogna riempire lo spazio a disposizione con banner o elementi che impediscono la navigazione, in modo da conquistare il visitatore e crearsi in seguito. Bisognerà anche evitare frasi di marketing aggressivo o messaggi che incitino a comprare qualcosa.

Se il tuo sito genera traffico tramite SEO, aumenteresti il bounce rate della pagina, venendo penalizzato nella posizione media sui motori di ricerca. Se generi traffico tramite i social media, questa persona potrebbe pensarci due volte prima di seguire la tua pagina.

Ma ora passiamo ai fatti e vediamo come monetizzare.

Annunci automatici

Secondo una recente ricerca, circa il 95% de publishers monetizza il proprio traffico in questo modo.

Monetizzare un sito web o social media con dei banner, può essere fatto in diversi modi. Abbiamo la vendita diretta di spazi pubblicitari, oppure l’assistenza di servizi che operano in questo settore.

La seconda alternativa è ovviamente la più semplice e quella che consiglio a persone che hanno da poco cominciato a monetizzare o che cercano la soluzione più rapida possibile.

Se fai parte di questa categoria e vuoi monetizzare la tua fonte di traffico con dei servizi che aggiungono banner al tuo sito in modo automatico, ecco una lista dei programmi per monetizzare più sicuri in circolazione.

Requisiti per monetizzare con annunci automatici:

  • Traffico superiore a 100 visite al giorno;
  • Una piattaforma web;
  • Conoscenza HTML base per integrare il codice.
Scegliere un partner di monetizzazione è una parte fondamentale per guadagnare online. In questa immagine c'è una persona che sembra avere dubbi.

Google Adsense

Google Adsense è la soluzione preferita dai principianti.

Sarà perchè Google è praticamente ovunque o perchè viene suggerita in automatico quando un sito viene aggiunto su analytics o search console, ma questa è comunque la scelta più popolare che esiste per guadagnare con la pubblicità.

Diciamo subito che Adsense paga poco a confronto di altri programmi di monetizzazione, ma certo, se parliamo di affidabilità, non ci sono assolutamente rivali.

L’iscrizione su Adsense non ha particolari requisiti.

Avrai solo bisogno di pagina web con dei contenuti di qualità e sarai pronto per guadagnare con questo programma. Ovviamente esistono alcune eccezioni che possono essere trovate nei termini e condizioni Adsense.

Per iniziare a monetizzare con Google Adsense, dovrai seguire questi passi:

  1. Accedi a Google Adsense;
  2. Clicca su iniziare;
  3. Inserisci i dati che vengono richiesti;
  4. Aspetta che il sito venga approvato (5 giorni);
  5. Inserisci lo script per annunci automatici nel tuo sito.

Una cosa che mi piace molto di Google Adsense è la presenza di una comoda applicazione per iOS e Android, con la quale potrai controllare i tuoi guadagni on the go.

Ricorda che la somma guadagnata si finalizza alla mezzanotte e durante il giorno potresti vedere alcune oscillazioni nei tuoi guadagni.

Piccola nota: Google Adsense, come ogni altro programma pubblicitario, paga in maniera diversa a seconda della nicchia di appartenenza. Parleremo di questo argomento più avanti, nella sezione dedicata a massimizzare il guadagno.

Prima di continuare, ecco alcuni numeri su questo metodo di monetizzazione: Adsense paga il 68% del suo guadagno ai publishers per annunci presenti tra i contenuti del sito e 51% per annunci di ricerca. Potrai trovare altre curiosità nella recensione Adsense.

Ezoic

Ezoic è diventata in poco tempo una soluzione molto amata da utenti medio avanzati.

Unica pecca è la mancanza di una traduzione del sito in Italiano, ma è comunque disponibile in Inglese, Spagnolo, Tedesco, Giapponese e Francese, oltre a essere molto semplice da navigare.

Ezoic è un partner certificato di Google e paga un 70% in più rispetto a Google Adsense. L’unica pecca di questo programma di monetizzazione, sono le 10.000 visite mensili necessarie per accedere alla piattaforma.

Nei termini e condizioni Ezoic ci sono alcune eccezioni sulla tipologia di siti accettati, ma sono meno restrittivi rispetto a Google Adsense.

Una caratteristica brillante di Ezoic è la presenza di una CDN gratuita, hosting, ottimizzazione di velocità e 3 metodi d’integrazione per mostrare la pubblicità del sito. Inoltre hanno un supporto fantastico e disposto ad aiutare in qualsiasi momento.

Punto a favore se confrontato a Google Adsense, dove contattare il supporto è impossibile. Io, personalmente, uso Ezoic su diverse piattaforme, abbinato a funzioni di popunder che purtroppo non vengono offerte.

Per iniziare a monetizzare con Ezoic, dovrai seguire questi passi:

  1. Accedi a Ezoic;
  2. Clicca su login, non su start a free trial;
  3. Sotto al pulsante blu, clicca register now;
  4. Inserisci i dati che vengono richiesti;
  5. Aspetta che il sito venga approvato (1 giorno);
  6. Ti contatterà un membro di Ezoic, aiutandoti con l’integrazione.

Come ho accennato prima, Ezoic paga molto bene e meglio rispetto a diversi programmi nel mercato. Può essere usato con del traffico proveniente da qualunque angolo nel mondo e offre numerose opzioni di personalizzazione.

Prima ho detto di non cliccare su free trial appena aperto il sito.

Questo è perché Ezoic offre dei piani a pagamento per coloro che lo usano, incentrati sul velocizzare un sito web tramite CDN e hosting privato. Se ti interessa scoprire altro su questo programma per monetizzare, ti invito a scoprire la mia recensione Ezoic.

PropellerAds

Questo programma per monetizzare può raggiungere 1 bilione di utenti in tutto il mondo ogni mese.

Si tratta del programma più amato dai privati, con un approccio meno conservatore e più aggressivo rispetto ai programmi di monetizzazione tradizionali.

Uno dei motivi per cui questa piattaforma è molto amata è l’assenza di requisiti minimi per l’accettazione. Iscriversi ed essere ammessi al programma di PropellerAds è pressoché immediato e senza complicazioni.

Anche qua, però, esistono alcune limitazioni che possono essere trovate nei termini e condizioni PropellerAds. Andiamo a vedere come iscriversi a questo programma di monetizzazione:

  1. Accedi a PropellerAds;
  2. Clicca su sign up in alto a destra;
  3. Ora seleziona l’opzione i’m a publisher;
  4. Inserisci i dati che vengono richiesti;
  5. Aspetta che il sito venga approvato (1 giorno);
  6. Inserisci una linea di script nel tuo sito per iniziare.

La natura più aggressiva di questo network, lo rende ottimo per coloro che vogliono ottenere il massimo anche da piccole quantità di traffico.

Facendo alcuni test, ho notato che PropellerAds monetizza al meglio con inserzioni tra i contenuti e si adatta alla perfezione per blog e piattaforme di notizie. Anche la presenza dei popunder, seppur invasiva, funziona alla perfezione.

Passiamo ora a qualcosa di più avanzato, ovvero la vendita diretta dello spazio pubblicitario.

Ecco l’ultima delle piattaforme per monetizzare di cui voglio parlare.

Infolinks è la piattaforma adatta ai publishers che hanno un traffico di almeno 1 milione di visite su base mensile. Hanno un CPM abbastanza alto e per il traffico Italiano pagano bene.

Ti consiglio questa piattaforma se stai cercando un partner pubblicitario che non sia troppo invasivo o disturbi la navigazione delle persone nella tua pagina web.

La piattaforma non è disponibile in lingua Italiana, ma solo in Spagnolo e Inglese. Puoi consultare i termini e condizioni Infolinks per scoprire le nicchie che non vengono accettate. Generalmente, a parte quelle dedicate a un pubblico adulto, non applicano alcuna restrizione. Vediamo come iniziare a guadagnare con loro:

  1. Accedi a Infolinks;
  2. Clicca su sign up in alto a destra;
  3. Ora inserisci il tuo sito e clicca sign up;
  4. Inserisci i dati che vengono richiesti;
  5. Aspetta che il sito venga approvato (4 giorni);
  6. Inserisci una linea di script nel tuo sito per iniziare.

Vendere banner

Per monetizzare il proprio traffico web, vale anche la pena provare a vendere spazi pubblicitari direttamente a inserzionisti e aziende. Questo metodo richiede più tempo, ma i guadagni possono essere maggiori a seconda del accordo che viene fatto.

I banner sul proprio sito possono essere venduti in tre modi:

  • Outreach: per vendere il tuo spazio pubblicitario con outreach, dovrai armarti di voglia di fare e contattare personalmente pagine web o aziende per proporre un pacchetto di vendita per le diverse unità pubblicitarie nel tuo sito o social network.
  • Marketplace: esistono diversi marketplace e forum in cui potrai postare la tua proposta di vendita per banner e spazio pubblicitario. Ricorda di richiedere sempre il pagamento in anticipo o tramite piattaforme come escrow.com, dove sarai tutelato.
  • Brokers: esistono numerose piattaforme di brokeraggio in cui potrai mettere in vendita il tuo spazio pubblicitario. Questo servizio, molto efficace, generalmente prevede il pagamento di una piccola commissione.

I banner in vendita nel proprio canale di traffico possono assumere diversa forma e posizione. A fondo pagina, nella barra laterale o a scomparsa. Anche il prezzo di ciascuno di questi banner può variare, a seconda della visibilità di ognuno.

Ci sono numerosi strumenti che sono in grado di offrire statistiche di visualizzazione su elementi e aree di una pagina web.

Qualunque sia il metodo che preferisci, ecco una piccola to-do-list prima di iniziare a vendere banner sul tuo canale:

  1. Crea un report con volume e demografica del tuo traffico;
  2. Proponi almeno 3 zone in cui sarà possibile mettere un banner;
  3. Cerca di essere realista con il prezzo di vendita.

Requisiti per monetizzare con annunci automatici:

  • Avere almeno 500 visitatori al giorno;
  • Essere ben posizionati in una nicchia specifica;
  • Conoscenza base di HTML e grafica.
Impara a trattare la vendita di banner sul tuo sito web. In questa immagine ci sono due persone immerse in una trattativa.

A quanto vendere un banner

Se non hai idea su a quanto dovresti vendere uno spazio pubblicitario, potrai usare una piccola formula che ho creato per te. Ho usato la media del pagamento per CPM (costo 1.000 visualizzazioni) dei più importanti programmi per monetizzare:

Se vuoi vendere lo spazio pubblicitario in un banner nella parte superiore del tuo sito, moltiplica le visualizzazioni di un ads (ads views) di un mese * 0.005. Se hai 10.000 visualizzazioni di un ads al mese, potrai chiedere 50€. Se hai 1.000.000 visualizzazioni di un ads al mese, potrai chiedere 5.000€.

Andando un poco più in basso, troviamo i banner nella barra laterale. Per trovare il totale per cui potrai vendere questo spazio, moltiplica le visualizzazioni di un ads di un mese * 0.0035. Se hai 10.000 visualizzazioni di un ads al mese, potrai chiedere 35€. Se hai 1.000.000 visualizzazioni di un ads al mese, potrai chiedere 3.500€.

A fondo pagina ci sono infine i banner nella parte inferiore del sito. Per calcolare il prezzo di vendita, moltiplica le visualizzazioni di un ads di un mese * 0.002. Se hai 10.000 visualizzazioni di un ads al mese, potrai chiedere 20€. Se hai 1.000.000 visualizzazioni di un ads al mese, potrai chiedere 2.000€.

Dove vendere banner

Ecco la domanda da un milione di dollari. Su internet basta scrivere vendere banner e troverai una manciata di risultati. La verità è che su poche piattaforme troverai acquirenti seri o di qualità.

Personalmente, ti consiglio di farlo solamente nei forum in cui si acquista tutelati da una base di feedback tra venditore e acquirente, oppure su Buysellads, un sito specializzato nella compravendita di banner pubblicitari tra privati e aziende.

Questo sito ha una buona varietà di compratori di annunci pubblicitari, oltre alle tariffe più alte della concorrenza.

Affiliazione

Vendere come affiliato è uno dei metodi di monetizzazione più affascinanti e usati sul web.

Usare questo metodo per monetizzare una fonte di traffico è molto redditizio e, facendo leva sulla giusta nicchia, può generare un buon guadagno senza dover generare un traffico esagerato.

Spiegare come lavora un affiliato è veramente semplice:

Marco ha una mela rossa e vuole venderla per un euro. Tu vendi la mela di Marco a due euro, uno lo dai a Marco e uno lo tieni tu.

Ovviamente, nel mondo dell’affiliazione non parliamo di mele e si ragiona quasi esclusivamente in percentuali. Questo settore è diventato in questi anni sempre più competitivo, con alcune nicchie in cui è pressoché impossibile competere.

Il concetto dietro al mercato dell’affiliazione è quello di promuovere e vendere prodotti di altri, senza avere uno stock proprio e senza investire denaro per acquistare prodotti.

Si tratta del metodo di monetizzazione migliore per coloro che vogliono guadagnare online ma non possono permettersi d’investire denaro proprio. Ovviamente, bisogna scegliere con cura il prodotto da vendere, in quanto, alcuni settori, sono altamente competitivi.

Attraverso un link di affiliazione, puoi guadagnare commissioni quando i lettori acquistano i prodotti o servizi delle aziende con cui sei affiliato. A seconda del tipo di accordo preso, possiamo trovare 3 diversi modelli di affiliazione: revenue share, CPA e modello ibrido.

Molte azienda pagano anche in Bitcoin, utile nel caso fossi interessato a questo mondo.

Requisiti per monetizzare con affiliazione:

  • Sapersi vendere;
  • Avere una buona base di traffico;
  • Operare in una nicchia specifica.
Ci sono tanti modelli di affiliazione da scegliere per monetizzare un sito. In questa immagine c'è un omino che mostra alcuni modelli di mercato.

Revenue share

Lavorare in revenue share è per molti la soluzione migliore, in quanto consente di guadagnare molto sul lungo termine.

Per coloro che sono poco pratici con la lingua inglese, revenue share vuole dire guadagno condiviso. In poche parole, tu riceverai una percentuale del guadagno sulla vendita generata.

La soluzione migliore sta nel trovare servizi che richiedono spese ricorrenti da parte delle persone, potendo generare un’entrata passiva su base mensile o annuale. Servizi di hosting web, programmi online e abbonamenti sono spesso la scelta migliore in questo ambito.

Ecco un piccolo esempio sul come funziona il revenue share:

Hai un accordo di revenue share del 20% con un sito che promuove un programma di gestione finanziaria. Per usare questo programma, bisognerà pagare 50€ su base mensile. Nel momento in cui qualcuno si registrerà con il tuo link da affiliato, tu guadagnerai 10€ per tutto il tempo che, questa persona, userà il programma.

Si tratta di un modello di business che può essere scalato in diverse maniere e generalmente molto redditizio se si trova la giusta nicchia e un prodotto su cui fare leva.

Amata dai grandi marchi

Lavorare in revenue share è la soluzione più amata dai grandi marchi.

Tra questi, abbiamo l’esempio del programma pubblicitario Amazon, il quale usa il modello revenue share per la vendita dei suoi prodotti online. Cominciare a pubblicare i propri prodotti con questo programma di affiliazione è semplice, ma Amazon è molto scrupolosa nella selezione dei suoi partner.

Come sempre, ti consiglio di consultare i termini e condizioni affiliazione Amazon prima di procedere con l’iscrizione al programma. Ecco come partecipare a questo programma di monetizzazione:

  1. Accedi al programma affiliazione Amazon;
  2. Clicca su iscriviti ora gratuitamente;
  3. Accedi con un conto Amazon;
  4. Inserisci i dati che vengono richiesti;
  5. Aspetta che il sito venga approvato (nessuna attesa);
  6. Inserisci i banner nel tuo sito per iniziare.

Essendo Amazon un brand molto grosso, questo non si prende la briga di controllare la lista di pagine web che richiedono di accedere al programma di affiliazione. Questo succede dopo la terza vendita.

Nel caso in cui il tuo sito non sia in linea con la politica di Amazon, i tuoi guadagni ti verranno pagati e il pannello di affiliazione chiuso. Non ci saranno possibilità di contestare la chiusura o prendere azioni a riguardo. Potrai però creare un altro conto affiliato, dopo avere sistemato la tua pagina web.

CPA

Questo acronimo deriva dalla parola cost per acquisition, ovvero costo per acquisizione.

Si tratta di un ammontare di denaro fisso che ti verrà pagato nel momento in cui, una persona, intraprenderà una determinata azione dopo avere cliccato sul tuo link affiliato.

Queste azioni possono essere di vario genere, ma spesso sono incluse in uno dei seguenti punti:

  • Registrazione ad un periodo di prova;
  • Sottoscrizione di un servizio;
  • Acquisto di un prodotto;
  • Iscrizione alla newsletter;
  • Compilazione di un form.

Il compenso sarà diverso a seconda della importanza economica dell’azione intrapresa attraverso il tuo link di affiliazione. Per fare un piccolo esempio, il compenso per acquistare un servizio sarà maggiore rispetto al compenso per la compilazione di un form.

Segreto del vendere in CPA

Se hai deciso di monetizzare in CPA, dovrai impararne rapidamente i segreti e capire come trarne beneficio.

Come ti ho spiegato, riceverai una commissione fissa per ogni persona che compie una determinata azione o acquista un prodotto. Generalmente, maggiore è il valore del prodotto, maggiore è la commissione.

Corsi online e prodotti virtuali sono i prodotti che offrono commissioni più alte per tre motivi:

  1. Hanno costi molto bassi per le aziende;
  2. Non vengono richiesti molti chargeback o rimborsi;
  3. Puntano su nicchie disposte a spendere.

Per vendere questi prodotti in CPA dovrai ovviamente usare tecniche di marketing persuasive e assicurarti di avere una fonte di traffico a cui interessano questi prodotti.

Non tutti infatti sono disposti a spendere 1.000€ per un corso online sul marketing, mentre, altre persone, sono disposte a farlo.

Una seconda accortezza da fare è quella di usare le tecniche di A/B testing quando possibile.

Di cosa parliamo con il termine A/B testing?

Parliamo del mostrare al 50% del tuo traffico una offerta pubblicitaria e al restante 50% una seconda. Terminato il test, potrai vedere la percentuale di interazione, clic e acquisti con ognuna delle due offerta, in modo da capire quale funziona meglio con la tua audience.

Modello ibrido

Se stai cominciando a monetizzare la tua fonte di traffico, ti consiglio di lasciare perdere questo metodo.

Ti troverai di fronte molte porte sbarrate, in quanto le aziende non sono molto propense a concederlo.

In genere, i marketers, richiedono di passare al modello di affiliazione ibrido dopo avere portato dei risultati per un certo periodo di tempo. Questo viene fatto per ottenere un doppio beneficio, sia sul breve che sul lungo termine.

Possiamo infatti vedere al modello in revenue share come un guadagno sul lungo termine e al modello in CPA come un guadagno sul breve termine, seppur inferiore sul lungo andare.

Tutto dipende dal prodotto che si pubblicizza e opportunità di vendita sul lungo andare.

Abbonamento

Creare un sistema di abbonamento o membership è una mossa che può generare un guadagno concreto, in quanto non dovrà essere condiviso con nessuno.

La problematica dietro a questo punto è il trovare un modo d’invogliare le persone a comprare un abbonamento a contenuti privati, corsi o benefici di qualche tipo.

Alcune delle nicchie che operano con maggiore successo in questo ambito, sono quelle del wellness, corsi online, pagine sportive, raccolte d’immagini e video.

In genere, per avere successo nella monetizzazione con membership, bisogna rispettare tre regole fondamentali:

  1. Mantenere i prezzi realistici;
  2. Offrire dei contenuti di qualità;
  3. Usare un sistema di rinnovo automatico.

Ho diversi siti che monetizzano con il sistema di abbonamento e membership. In alcuni casi ho visto persone mantenere la loro iscrizione per anni, senza accedere o usare il servizio.

Perché le persone pagano per un servizio che non usano?

Pensiamo al traffico, non al totale pagato dal singolo individuo. Immagina di avere un sito web in cui, per abbonarsi, richiedi il pagamento di 1€ al mese. Per quanto ti possa sembrare poco, ricorda che sembrerà poco anche alla persona che dovrà fare l’acquisto.

Impostando un modello di pagamento con rinnovo automatico (molto semplice con PayPal), questa persona pagherà 1€ ogni mese.

In genere, molte persone mantengono un servizio attivo quando il costo di rinnovo è così basso.

La cosa migliore di questo modello di monetizzazione è che con 1.000 persone abbonate, guadagnerai 1.000€ ogni mese. Ricorda però che dovrai trovare un prodotto di qualità da offrire.

Requisiti per monetizzare con abbonamento:

  • Pubblicare contenuti per cui la gente pagherebbe;
  • Avere costanza nel pubblicare;
  • Usare un gateway di pagamento affidabile.

Contenuto sponsorizzato

I contenuti sponsorizzati sono una collaborazione tra te come editore e i marchi con cui sei partner. Le aziende ti pagano per creare contenuti per loro e pubblicarli sul tuo sito.

I contenuti possono essere pubblicati sotto forma di annunci di prodotti o di vendita, offerte, infografiche o recensioni. Possono essere scritti da te o dal marchio sponsor. Questo metodo ha diversi benefici in ambito di SEO e traffico generato al tuo partner.

Per valutare il prezzo a cui vendere un contenuto sponsorizzato dovresti considerare questi punti:

  1. Quanta influenza hai online;
  2. Numero di post sponsorizzati che pubblichi ogni mese;
  3. Quanto tempo dedicherai alla creazione del contenuto;
  4. Valore del marchio da pubblicizzare;
  5. Valore del tuo traffico su Ahrefs.

Si tratta di una tecnica di monetizzazione che funziona bene anche per i social network. Se vuoi iniziare a guadagnare con questo metodo, sarai felice di sapere che esistono piattaforme che lavorano come tramite tra i publishers e inserzionisti.

Requisiti per monetizzare con i contenuti sponsorizzati:

  • Avere un buon DR e DA nel sito web;
  • Un buon traffico su base giornaliera;
  • Operare in una determinata nicchia.
Vendita di articoli o contenuti sponsorizzati per monetizzare. In questa immagine c'è una scena divertente di un uomo con una canna da pesca e una banconota appesa.

Publisuites

Questa è una delle piattaforme che preferisco per l’acquisto di contenuti sponsorizzati.

Su Publisuites potrai mettere in vendita dei contenuti nel tuo sito, accettando o meno le pagine web a seconda della nicchia in cui operano.

Molti publishers infatti non vogliono pubblicare contenuti per siti dedicati a un pubblico adulto poiché questo potrebbe penalizzarne il ranking su Google.

In questo sito è anche possibile vendere sponsorizzazioni su Facebook e guadagnare con Instagram, stabilendo il prezzo in base al numero di followers e interazioni totali con la propria audience. Inoltre è possibile avere accesso a influencer e pagine web di mezza Europa e non solo in lingua Italiana.

Ecco come accedere a Publisuites:

  1. Accedi a Publisuites;
  2. Seleziona la lingua Italiana in alto a destra;
  3. Clicca su sono editore;
  4. Inserisci i tuoi dati personali;
  5. Accedi alla piattaforme e invia le tue pagine web o social media;
  6. Comincia a ricevere ordini.

Per aumentare le proprie vendite su questa piattaforma, consiglio di condividere la propria offerta anche sui social media o direttamente alle aziende.

Publisuites funziona con un sistema di votazione e feedback, pertanto, maggiore sarà il tuo numero di feedback, maggiore sarà il numero di ordini che riceverai.

Nel mercato Italiano, un contenuto sponsorizzato su una pagina di piccole o medie dimensioni, vale dai 120€ ai 200€. Per guadagnare questa somma dovrai solamente pubblicare un articolo da 500 parole, seguendo le istruzioni del cliente.

Forum al verde

Questo forum è una delle più grandi comunità Italiane per la vendita e acquisto di contenuti sponsorizzati. Premetto che la qualità è bassa rispetto a Publisuites, ma potrai fare qualche buon affare.

Troverai naviganti in lingua Italiana e tante persone che condividono esperienze e mettono in vendita pagine web o contenuti sulla propria pagina.

Ci sono anche diverse persone che mettono in vendita pagina di Facebook o altri social network, avviate e con seguito. Insomma, se vuoi provare a monetizzare facendo leva sui contenuti sponsorizzati, devi dare uno sguardo a questo forum.

Iscriversi al Forum Alverde è totalmente gratuito e non ci sono costi ricorrenti.

Non lasciarti ingannare dal suo aspetto in vecchio stile, in quanto è una vera e propria fonte d’informazione per i marketers del nostro paese.

Vendere prodotti digitali

Potrai avere un profitto maggiore vendendo un prodotto che è tuo.

Con questo non voglio dire che dovrai investire il tuo denaro o avere uno stock in magazzino, in quanto potrai vendere un prodotto digitale come un ebook o un corso online.

Questo perché non c’è nessun intermediario o persona tra te e l’acquirente che si prende una fetta del totale guadagnato. Ovviamente, esistono anche vie di mezzo, come Udemy o Amazon, con i quali potrai mettere in vendita i tuoi prodotti in cambio di una piccola percentuale pagata.

Monetizzare il tuo traffico con questo metodo sembra abbastanza semplice, ma la realtà è un po più complessa.

Creare dei buoni prodotti richiede un sacco di tempo e risorse aggiuntive (come design e contenuti). Ci sono un sacco di costi nascosti nella creazione di un prodotto, sia nel tempo speso che nel costo dei collaboratori.

Vendere il proprio prodotto sul proprio sito crea anche questioni problematiche come l’integrazione di metodi di pagamento, le tasse sul prodotto venduto e tanto altro ancora.

Per questa ragione le piattaforme per la vendita di prodotti digitali sono spesso la soluzione più adottata su internet. Adesso andiamo a vedere dove consiglio di vendere i tuoi prodotti digitali.

Requisiti per monetizzare i prodotti digitali:

  • Avere qualcosa da offrire;
  • Saper cavalcare le ondate e mode;
  • Essere disposti a lavorare, almeno inizialmente, gratis.
Ci sono tanti potenziali clienti online e potrai vendere facilmente i tuoi prodotti digitali. Nella foto c'è un uomo che scala una montagna e ne conquista la vetta.

Udemy

Se hai usato il computer almeno una volta nello scorso anno, avrai sicuramente visto da qualche parte una pubblicità di Udemy.

Udemy è una delle piattaforme di apprendimento online più grandi ed economiche del mondo. È un luogo dove è possibile accedere a migliaia di corsi online. La parte migliore è che sono disponibili corsi in varie lingue, anche in Italiano.

In questa piattaforma potrai registrarti come istrutture e mettere in vendita i tuoi corsi online a migliaia di persone in tutto il mondo.

Un modo intelligente per vendere i tuoi corsi su Udemy è quello di adottare un modello freemium. Metti una o due lezioni a disposizione di tutti e metti in vendita le seguenti lezioni.

Ti assicuro che se a qualcuno piace quello che fai, ne vorrà ancora.

Un secondo vantaggio di monetizzare con Udemy è quello che potrai generare ulteriore traffico al tuo sito o social media fuori dalla piattaforma. Nei tuoi corsi potrai usare esempi o case study usando le tue risorse online come esempio.

Per generare altro traffico, potrai anche mettere a disposizione ulteriori lezioni gratuite per coloro che si iscrivono alla tua newsletter o condividono un tuo post su Facebook.

Ci sono decine di metodi che potrai applicare per accrescere la tua notorietà tramite questa piattaforma, aumentando le vendite dei tuoi corsi a partire dal tuo traffico web.

Amazon

Tutti conosciamo Amazon e l’abbiamo menzionata diverse volte nella nostra guida su come monetizzare.

Su Amazon possono essere messi in vendita diversi prodotti musicali tra cui ebook e corsi. La comodità di usare Amazon è che questa piattaforma si occupa di tutto, dalla vendita alla distribuzione della tua parte del compenso.

La percentuale da pagare ad Amazon è genelmente di 0.99c per vendita o un pagamento forfettario di 39.99€ al mese, non consigliato a coloro che si stanno addentrando in questo mondo.

La comodità è l’enorme esposizione che ottiene il proprio prodotto e la possibilità che questo possa essere acquistato anche in modalità cartacea, con un prezzo nettamente superiore.

Unica pecca è il numero di persone che usano questo canale di vendita, in quanto è molto difficile emergere.

Nel caso in cui riuscissi ad ottenere una certa notorietà, otterrai un seguito nei social media e piattaforme web in cui pubblicizzi il tuo prodotto. Pensa ai tanti scrittori di successo diventati vere e proprie star grazie al loro lavoro.

Skillshare

Anche questo sito opera nello stile di Udemy, con una piccola differenza: tutto viene fatto in maniera più rilassata.

Su Skillshare ci sono corsi per imparare a giocare a scacchi o per diventare un campione a Fortnite. Esistono anche corsi di finanza ma principalmente parliamo di lezioni che non possono essere trovate altrove.

Ho deciso d’inserire questa piattaforma per mandarti un messaggio: non esiste un limite alle idee per monetizzare del traffico.

Certo, non tutti i corsi per giocare a Fortnite avranno generato decine di migliaia di euro a coloro che li hanno realizzati, ma forse hanno contribuito al creare un seguito nella loro pagina web o social media, capace di portare un secondo beneficio.

Puoi creare un conto istruttore gratis e pagherai alla piattaforma una percentuale sul venduto. Facendo ponte tra il tuo sito web o canale di social media e questo sito, potresti generare un ingresso costante.

Crea un tuo canale

La ultima soluzione è quella che richiede più tempo, ovvero la creazione di un proprio canale di vendita.

Questo canale di vendita può essere un sito in SEO, e-commerce, canale di guadagno con YouTube o pagina di Facebook. In poche parole, una qualsiasi pagina in cui è possibile condividere e interagire.

Prima d’iniziare con questo passo, ricorda che questa soluzione è quella che richiede più lavoro, a seconda del tipo di canale scelto. Se non hai molta esperienza con la programmazione, ti consiglio di lavorare sui canali social o di consultare una delle mie guide gratuite:

Ho anche creato numerose guide sul come creare traffico online che dovresti leggere se non hai idea sul come iniziare. Facendolo imparerai passo dopo passo le basi per creare una fonte di traffico costante.

Ma ora, torniamo a parlare dei modi per monetizzare un canale con traffico.

Merchandise

Dopo una ricaduta di popolarità, il merchandise sta tornando alla ribalta.

Anche se non hai mai sentito questo termine, ti sarà però capitato di averci a che fare su qualche gruppo di Facebook o canale YouTube.

In poche parole, fare merchandise, vuole dire vendere prodotti brandizzati.

Mettiamo caso che io volessi monetizzare MTW usando il metodo del merchandise; potrei vendere tazze, magliette e cappellini con il mio logo.

Questo metodo funziona bene nei canali di traffico che hanno un contatto diretto con i loro followers o visitatori.

Si tratta pertanto di un metodo di monetizzazione che consiglio a coloro che hanno grosse pagine di Facebook o blog personali.

Se vuoi iniziare a monetizzare con questo metodo, ho una buona notizia per te, potrai farlo a costo 0 e senza acquistare stock di magliette o tazze. Come? Semplice, usando un sito chiamato Spreadshirt.

Requisiti per monetizzare con merchandise:

  • Avere una buona base di followers;
  • Assicurarsi del legame con la propria base di utenti;
  • Essere disposti a promuovere i propri prodotti a voce.
Diventa il tuo marchio vendendo merchandise. Nella foto c'è un uomo con un trofeo.

Spreadshirt

Nata come piattaforma per la stampa e vendita di magliette online, Spreadshirt si è subito trasformata in una piattaforma a 360° nella vendita di merchandise.

Su questo sito è possibile crearsi un proprio negozio online, con design personalizzato.

Insomma, su Spreadshirt, in modo gratuito, sarà possibile vendere magliette, tazze o cuscini ai propri followers.

Parlando dei guadagni, questo sito offre tra le percentuali di pagamento migliori sul mercato, arrivando al 60% sul totale venduto.

Al venditore vengono messi a disposizione anche degli strumenti gratuiti per creare il proprio negozio online in pochissimo tempo, in lingua Italiana e pronto ad accettare ordini.

Esiste anche una comoda integrazione di Spreadshirt al proprio indirizzo web, in modo da rendere l’esperienza del visitatore più lineare e comoda.

Accettare donazioni

Molte persone monetizzano il proprio canale attraverso la donazione delle persone. Personalmente, non ho mai usato questo metodo di monetizzazione, soprattutto per i contenuti video, sembra funzionare piuttosto bene.

In genere, il metodo più comune per guadagnare in questo modo è usare PayPal.

Tutto quello che dovrai fare è creare un conto PayPal e generare dalla loro piattaforma il tuo pulsante per accettare donazioni. Una volta fatto, dovrai integrarlo nella tua pagina con una piccola linea di codice.

Tieni in mente che le persone sono disposte a donare denaro in cambio di un servizio di qualità. Se nella tua pagina non stai offrendo un servizio utile per le persone, queste non faranno alcuna donazione.

Qualche paragrafo sopra ho specificato che questo metodo per monetizzare funziona molto bene per i contenuti video: ti stai chiedendo la ragione?

Semplice, le persone in video offrono intrattenimento e creano attaccamento al loro seguito. Creare un flusso costante di donazioni senza contenuti video non è semplice, ma nemmeno impossibile; bisogna solo trovare il servizio giusto da offrire.

Requisiti per monetizzare con donazione:

  • Avere un servizio che non monetizza;
  • Offrire un qualcosa che aiuta la gente;
  • Una base di traffico molto elevata.

Donazioni ricorrenti

Un piccolo trucchetto che è possibile usare è quello delle donazioni ricorrenti.

PayPal mette a disposizione questo metodo di guadagno e potrai integrarlo al tuo pulsante di donazione in qualsiasi momento.

Come funzionano le donazioni ricorrenti con PayPal?

Quando una persona donerà 1€, questo le verrà addebitato ogni mese fino alla cancellazione del pagamento ricorrente. La persona in questione verrà avvertita al momento della donazione del pagamento ricorrente a cui andrà incontro.

Ora, lasciando da parte tutto il discorso etico, posso dire che un 80% delle persone non fa troppa attenzione a questo messaggio di avvertimento, finendo per accettare i termini della donazione ricorrente.

Questo non vuole però dire che la persona sottoscritta cancellerà la sua donazione al primo mese. Se offri un servizio che la gente usa su base giornaliera o settimanale, potresti ricevere donazioni ricorrenti e volontarie da parte dei tuoi visitatori.

Generare leads

I leads sono diventati l’oro nero del nuovo millennio, con una importanza sempre maggiore nel marketing online.

Se da tempo lavori come marketers, saprai che generare leads di qualità e per alcune nicchie specifiche può essere molto importante. I leads possono essere venduti in un secondo momento a grosse aziende, disposte anche a pagare somme a sei cifre per mettere le mani su questi dati.

Le regole per generare leads sono piuttosto semplici e andrò a riassumerle qua sotto:

  1. Trova una nicchia specifica in creare leads;
  2. Crea un form o un modulo da compilare;
  3. Fai crescere il tuo database di dati.

Una volta generato un database di leads, potrai monetizzare inviando offerte mirate o vendendo la lista a diverse aziende che operano nella nicchia a cui i leads appartengono.

Prima d’iniziare a guadagnare con questo metodo ti dò solo un paio di consigli. Innanzitutto, crea una pagina dei cookies e relativa ai termini e condizioni della tua attività di raccolta dati. In secondo luogo, non vendere leads di persone interessate a magliette estive (per esempio) ad acquirenti in cerca di leads finanziari.

Farlo potrebbe macchiare la tua reputazione online, uno dei beni più preziosi ai nostri tempi.

Requisiti per monetizzare con i leads:

  • Operare in una nicchia di alto livello;
  • Avere una conoscenza base di HTML;
  • Conoscere i settori che pagano meglio.

E-mail marketing

Da quanto è arrivato il GDPR (general data protection regulation), fare e-mail marketing è stato un tema un pò scomodo per alcune persone.

Si tratta però di un metodo di monetizzazione consentito se fanno nel modo corretto.

Innanzitutto, cerca sempre di usare indirizzi e-mail che hai ottenuto in maniera lecita e tramite l’iscrizione volontaria delle persone. Per esempio, nel caso in cui avessi l’indirizzo e-mail di una persona interessata nel comprare un prodotto online, non potrai usare questo indirizzo a fini commerciali se questa persona non ha dato consenso di farlo.

La rivoluzione del GDPR è stata mossa da una sempre crescente compravendita di database con indirizzi e-mail e dati di privati, creando una situazione piuttosto scomoda per molte persone.

Usare questo metodo per monetizzare funziona molto bene per i negozi online.

In genere, le persone si iscrivono alla newsletter di un negozio online per ricevere sconti e le ultime offerte. Questo mostra un’inclinazione all’acquisto da parte della persona che riceve una e-mail da parte del negozio online.

Ricevere una e-mail da una piattaforma nella quale si compierà (con molta probabilità) un’azione o acquisto, beneficia anche la pagina web stessa.

Esiste infatti un fattore, denominato spam score.

Un dominio che manda e-mail a raffica che raramente vengono aperte, avrà un livello di spam score molto alto. Questo spam score influenzerà sia la posizione generale su Google, sia la ricezione della e-mail nella cartella di posta in arrivo.

Molti programmi di posta elettronica come Outlook o Google, mettono i messaggi provenienti da pagine con spam score molto alto nella cartella di posta indesiderata. Ecco un paio di programmi utili per iniziare con questo metodo per monetizzare.

Requisiti per monetizzare con e-mail marketing:

  • Avere una nicchia interessante;
  • Una conoscenza media di HTML;
  • Conoscere la GDPR e regole della privacy.
Genera engagement grazie all'e-mail marketing, un modo semplice per fidelizzare i propri leads. Nella foto c'è un uomo che centra un bersaglio.

Mailchimp

Questo è il servizio preferito da coloro che iniziano con l’e-mail marketing. Per coloro che navigano nel web da un po di tempo, è impossibile non avere visto la scimmietta che strizza l’occhio.

Questa scimmietta è il logo di mailchimp. Adatto ad aziende di medie e piccole dimensioni, il piano gratuito di Mailchimp permette d’inviare un numero illimitato di e-mail a ben 2.000 persone. Eccedendo questo numero, bisognerà forzatamente passare al piano successivo, il quale costa 9.99€ e permette di avere un massimo di 50.000 iscritti.

Secondo me, si tratta del miglior servizio per e-mail marketing al momento disponibile in Italia.

Ci sono decine di template che si possono usare, inoltre il visual-builder è molto semplice da usare. Si possono suddividere i propri iscritti in newsletter, in modo da rendere semplice la gestione d’iscritti dai diversi canali.

Mailchimp permette una comoda integrazione al proprio sito web con una linea di codice, oppure con il comodo plugin che mette a disposizione gratuitamente. Monetizzare un canale con Mailchimp è relativamente semplice, anche per chi è appena entrato in questo mondo.

Moosend

Una buona alternativa a Mailchimp è un servizio chiamato Moosend.

Anche questo servizio gioca sull’abbinare la sua immagina a quella di un animale, ovvero una mucca. Il servizio ha meno opzioni ed è meno strutturato di Mailchimp, ma ha un suo perchè.

Ho testato questo servizio per un paio di mesi e devo dire che fà tutto per bene, soprattutto le cose semplici.

Lo consiglio a coloro che hanno una piccola attività e la vogliono svolgere senza troppi fronzoli, cercando di andare subito al sodo con le persone iscritte alla newsletter.

Potrei definirlo uno strumento per chi non ha tempo da perdere. Potremmo inserire questo strumento nell’ABC della monetizzazione online.

Push notifications

Molte persone vedono le push notifications come il nuovo e-mail marketing del web.

Le push notifications si presentano come dei popup che appaiono in basso a destra sul computer o nel telefono, generalmente con alcune offerte pubblicitarie o l’ultimo articolo pubblicato.

L’iscrizione a queste notifiche avviene durante la prima interazione con una piattaforma con notifiche push attive.

Una volta caricata la pagina, comparirà un piccolo popup, il quale richiederà il permesso di mostrare delle notifiche dalla pagina web visitata. La posizione di questo popup è spesso invasiva, atta al celare parte dei contenuti.

Per questo motivo, molte persone cliccano con disattenzione e fretta, accettando di ricevere le notifiche push.

Il potenziale di queste notifiche è molto grande e, con un traffico orientato a nicchie di un certo peso economico, può rappresentare una vera e propria miniera d’oro.

Inoltre, disattivare queste notifiche nel browser non è così semplice come potrebbe sembrare e il navigatore poco esperto potrebbe trovare alcune difficoltà nel farlo senza un piccolo aiuto.

Per integrare queste notifiche alla propria pagina web, esistono alcune soluzioni gratuite e molto semplici da integrare. Ecco una piccola lista delle mie preferite, avendone testate una ventina in cinque anni.

Requisiti per monetizzare con push notifications:

  • Avere molto traffico nel sito;
  • Conoscere i trucchetti per aumentare il CTR;
  • Un buon programma che offre notifiche push.
Sfrutta le push notifications per monetizzare. Nella foto c'è un uomo con il telefono in mano.

OneSignals

Ecco l’applicazione per le notifiche push più usata al mondo.

OneSignals è estremamente semplice da integrare con la propria pagina web. Ha un plugin per Wordpress e offre l’integrazione anche tramite una riga di codice.

A confronto dei suoi competitors, la versione gratuita di OneSignals offre messaggi illimitati e caratteristiche che, altre piattaforme, offrono a pagamento. Te lo consiglio se hai un traffico web inferiore alle 500 visite giornaliere.

Ecco un piccolo riassunto delle caratteristiche del piano gratuito di OneSignals:

  • Numero di messaggi illimitati;
  • Massimo 30.000 iscritti;
  • Si possono creare 6 segmenti;
  • A/B testing delle notifiche.

L’unica pecca di questo servizio è il costo di 99€ nel caso in cui si arrivasse alla soglia dei 30.000 iscritti e si volesse permettere a nuovi utenti d’iscriversi.

Questo modello di monetizzazione messo in campo da parte di OneSignals è molto intelligente, in quanto obbliga l’utente ad abbonarsi per non perdere i preziosi iscritti alle proprie notifiche push. Inoltre, non potrai trasferire i tuoi iscritti ad altre piattaforme o servizi.

Nonostante le percentuali di visualizzazione di queste push notifications siano piuttosto basse, sono ottime per monetizzare fonti di traffico molto ampie.

Pushwoosh

Questo programma offre un pacchetto iniziale ridotto rispetto a OneSignals. Per questo la sua popolarità è ridotta. Si tratta però di un programma piuttosto solido da usare, con una dashboard piuttosto semplice da navigare.

Di seguito andiamo a predentare un piccolo riassunto di quello che offre Pushwoosh:

  • Numero di messaggi illimitati;
  • Massimo 1.000 iscritti;
  • Deep linking;
  • Modelli di notifica pre-impostati.

Il piano superiore a quello gratuito ha un costo di 41.95€. Questo piano di abbonamento costa meno del piano equivalente di OneSignals, ma offre un massimo di 50.000 iscritti.

In Pushwoosh esiste una comoda opzione per pagare in base alle proprie esigenze. Vuole dire che ognuno riceverà un piano personalizzato, a seconda dei suoi volumi d’iscritti.

Questo programma si offre bene per monetizzare un traffico interessato al tuo prodotto o alla tua persona.

Contenuti virali

I contenuti virali sono diventati un modo per trarre vantaggio da una fonte di traffico costante.

Parlando di contenuti virali, parliamo di quei contenuti che la gente è più disposta a condividere o commentare. Questi possono essere di vario tipo, notizie curiose, foto divertenti o prodotti innovativi.

In genere i contenuti virali vengono monetizzati incanalando il traffico in una pagina promozionale, oppure tramite la raccolta di e-mail o numeri di telefono, poi da rivendere a terzi o su piattaforme che acquistano leads.

Generare questi contenuti aiuta anche il proprio brand a crescere, nel caso in cui si puntasse su questo modello di business piuttosto che su di un prodotto generico.

Il segreto per sfruttare questo metodo di monetizzazione è quello di copiare dai propri competitors. Non parlo dei competitors Italiani, ma dei grossi marketers Americani e di lingua Inglese. Questi fenomeni virali, nascono quasi sempre sul mercato Americano, arrivando con un lieve ritardo in Italia.

Per guadagnare con i contenuti virali dovrai essere bravo a riconoscere quello che può funzionare in Italia, crearlo e condividerlo prima di chiunque altro.

Requisiti per monetizzare con contenuti virali:

  • Molta fantasia e curiosità;
  • Intelligenza nel saper copiare da altri;
  • Velocità di esecuzione e diffusione.

Website flipping

A volte usiamo dei termini senza conoscerne pienamente il significato.

Questo è il caso del metodo di monetizzazione chiamato website flipping. Tramite questa pratica, un sito subisce un rifacimento di stile, per poi essere rivenduto.

Nonostante sia un metodo di guadagno sul breve termine, cosa che non consiglio alla maggior parte delle persone, qualcuno, con abbastanza destrezza nel muoversi in rete, potrebbe trarne un profitto decente.

I passi per creare un sito e monetizzarlo con il site flipping sono i seguenti:

  1. Compra un dominio nuovo o scaduto;
  2. Crea un sito usando un template pre-impostato;
  3. Lavora sullo stile e usabilità;
  4. Vendilo come starter site per trarne profitto.

Ci sono molte persone in cerca di uno starter site per mancanza di tempo o voglia del creare una piattaforma da zero, trovando molto più semplice l’acquistarne una già avviata.

Queste piattaforme possono essere di vario tipo, blog personali, giornali online, e-commerce e molto altro ancora.

Requisiti per monetizzare con website flipping:

  • Ottima conoscenza di HTML;
  • Conoscenza degli strumenti di SEO;
  • Intuizione per trovare opportunità di vendita.

Vendere la proprietà

Nel mercato Americano, questo punto si chiama business exit strategy.

Se non sei molto pratico con l’Inglese, questo termine vuole dire strategia di uscita dal business. La pratica consiste nel creare (o acquistare) un business, farlo crescere e poi rivenderlo a grosse aziende o persone interessate a investire in esso.

Questa strategia di monetizzazione non deve forzatamente arrivare a cifre stratosferiche, ma può essere anche di poche migliaia di euro, a seconda della dimensione del proprio business o forma di traffico.

Prima di considerare la vendita di una proprietà, bisogna prendere in considerazione i seguenti punti:

  • La tua attività è online da almeno un anno?
  • Il traffico che generi è di origine organica?
  • Hai entrate omogenee su base mensile?
  • Sei l’unico proprietario della fonte di traffico?

Se hai risposto di si, allora sei pronto per mettere in vendita la tua proprietà.

Se hai risposto di no, ti spiego la ragione per cui dovresti aspettare prima di mettere in vendita un sito o canale di social media.

Un possibile acquirente controllerà le entrate degli ultimi 12 mesi, in modo da conoscere le entrate medie e poterle confrontare con i costi di gestione del sito.

La questione del traffico è invece un po più complessa.

Avere del traffico organico è una fonte di valore inestimabile. Questo vuole dire che non si dovrà pagare Google per generare traffico con della pubblicità o acquistando servizi di altro genere.

Se il tuo sito guadagna solo con traffico generato da PPC, il suo prezzo di vendita potrebbe essere molto basso.

Passando alle entrate omogenee, si tratta di una sicurezza per l’acquirente. Aziende e privati preferiscono acquistare fonti di traffico che generano entrate costanti, piuttosto che di entrate nei soli mesi estivi o invernali.

Per concludere, vendi fonti di traffico che ti appartengono. Vanno molto di moda joint ventures e gruppi di Facebook con gestione multipla. Il problema avviene al momento della vendita, quando non tutte le parti non sono in accordo con essa.

Requisiti per monetizzare con la vendita delle proprietà web:

  • Conoscenza dei prezzi del mercato;
  • Applicazione della regola 30X (di seguito);
  • Una pagina web che ha guadagni dimostrabili.

Adesso passiamo al prezzo di vendita di una proprietà.

Ecco come preparare la vendita del sito web per monetizzare. Nella foto c'è un uomo che corre via con un sacco di denaro.

Vendere un sito web

Per vendere un sito web, si applica la regola del 30X.

La regola del 30X, funziona in modo molto semplice: bisogna moltiplicare per 30 volte il guadagno mensile netto di una piattaforma web.

Questo vuole dire prendere il totale guadagnato e sottrarci il costo di gestione del sito, come hosting web, costo per pubblicità e qualsiasi spesa fissa a cui si fa fronte mensilmente.

La regola 30X ha un carattere generale e può essere ignorata solamente nel caso in cui si stia vendendo un brand e non una semplice pagina che guadagna con dei banner o e-commerce.

Dovresti applicare questo calcolo anche nel momento dell’acquisto di un sito web, in modo da acquistare una proprietà per un prezzo onesto. Vediamo alcune piattaforme in cui vendere una pagina web.

Flippa

Flippa ha merito di essere la piattaforma più celebre per la vendita di siti web o starters sites.

La comodità del vendere il proprio sito con Flippa, sta nel poter pubblicare il proprio sito in una piattaforma con migliaia di acquirenti interessati ad acquistare pagine web ogni giorno.

Per vendere su Flippa bisogna però considerare che questa piattaforma ha un costo.

Parliamo di un costo iniziale per pubblicare un sito che può andare da 10€ fino a 50€. Oltre a questa somma di denaro iniziale, Flippa trattiene anche un success fee a seconda del prezzo di vendita. Ecco la tabella di seguito:

  • Fino a 50.000€: 10% sul totale;
  • Fino a 100.000€: 7.5% sul totale;
  • Oltre a 100.000€: 5% sl totale.

Un punto a favore di usare questa piattaforma è la totale sicurezza con la quale avvengono le transazioni tramite escrow.

Ci sarà quindi una mutua fiducia da parte del venditore e dell’acquirente.

FE International

Questa piattaforma si occupa di pagine web di alto livello, pertanto, se hai intenzione di vendere un sito al di sotto dei 100.000€, scordati di pubblicarlo su Fe International.

Non è ovviamente tutto oro quello che luccica, in quanto, pubblicare un sito su questa piattaforma non è per niente semplice.

Un team di persone si occuperà di valutare la tua proprietà, controllando google Analytics e search console per monitorare traffico e guadagni.

Questa serie di test scrupolosi ha fatto si che la fama di FE International crescesse sempre di più nel tempo, rendendola quello che è oggi. Per quanto riguarda i costi, la compagnia trattiene un 15% sul totale realizzato dalla vendita, indipendentemente dal suo prezzo.

Si tratta di una somma nella media a quella richiesta dai broker internazionali.

Empire Flippers

Questa è una piattaforma piuttosto semplice da navigare, adatta a coloro alle prime armi.

Tutto è molto semplice su Empire Flippers, si risponde a qualche domanda, si inserisce la categoria di appartenenza del proprio sito e si pubblica nel loro marketplace.

I numeri di questa piattaforma sono molto buoni, con un 94% di successo nella vendita di pagine web e un totale vendite oltre i 10 milioni di euro.

Per quanto mi riguarda, ho trovato solo una pecca in questa piattaforma: il costo per la pubblicazione di un sito web. Parliamo di 295€, una somma decisamente troppo alta per chi vuole vendere piccole piattaforme.

Certo, Empire Flippers applica un prezzo inferiore per le seguenti pubblicazioni nel loro marketplace, ma si tratta comunque di una somma consistente per il piccolo-medio venditore.

Vendere una pagina social

La compravendita di pagine social è diventata un fenomeno molto diffuso in questi anni.

Ci sono diverse pagine e forum in cui vendere (o comprare) una pagina sui social network, ma non dimenticare che si tratta di una pratica non autorizzata da Facebook & company.

Per decidere un prezzo di vendita, non esiste una regola ben precisa, in quanto, la monetizzazione, non è immediata.

Diverse aree geografiche hanno un determinato valore e un follower Messicano, per fare un esempio, non ha lo stesso valore di un follower Italiano.

Per decidere un prezzo di vendita, considera innanzitutto la tua nicchia di appartenenza.

Una pagina che si occupa di finanza personale vale di più di una pagina dedicata a video divertenti.

Secondo punto da tenere in considerazione, è l’interazione dei tuoi followers. Andando nella sezione chiamata insights nelle tue pagine dei social, potrai vedere la percentuale d’interazione del traffico nella tua pagina.

Maggiore è l’interazione e maggiore sarà il valore a cui potrai vendere la tua fonte di traffico social. Ecco un posto in cui vendere la propria pagina sui social network, Playerup.

Playerup

Questa piattaforma opera nel sottile confine definisce un business lecito o meno.

Su Playerup le persone possono vendere e acquistare pagine di social network o canali. La vendita avviene tramite escrow, pertanto sicura per le due parti.

Ti dico subito di fare molta attenzione nel caso in cui fossi interessato ad acquistare su questa piattaforma. Spesso infatti, pagine di Facebook o Instagram sono piene di falsi followers aggiunti al solo scopo di accrescere il valore di una pagina.

Oltre ai numeri, vengono spesso gonfiate anche le reazioni e commenti ai post, dando la parvenza di un profilo del tutto lecito.

Ovviamente esistono anche le eccezioni, ma ti invito a fare le dovute indagini prima fare un acquisto. Playerup è inoltre un sito in cui tante persone che cercano come fare soldi da minorenni, visitano su base giornaliera.

Tiriamo le somme sui metodi per monetizzare online nel 2022.

Conclusione sul Monetizzare nel 2023

Sei arrivato alla fine della mia guida sulla monetizzazione del traffico web.

A questo punto dovresti conoscere le fondamenta del monetizzare il tuo traffico e poter finalmente guadagnare visita dopo visita.

Ricorda però una cosa, non è tutto qua.

Il mondo dei marketers è in costante cambiamento e ogni giorno scopriamo nuovi metodi per monetizzare o trarre più vantaggio da ogni leads raccolto. Questo fa parte del gioco e rende questo lavoro più eccitante.

Non esiste un limite specifico al numero di mezzi che puoi usare per trarre beneficio da un sito web o una pagina social: usa la testa e mettiti nei panni delle persone che arrivano nel tuo sito.

La pubblicità è troppo invasiva e non relazionata ai contenuti del sito?

Questo esempio è una chiara situazione che potrebbe disturbare una persona, segnando una mancata conversione o clic su un banner.

L’esperienza del visitatore dovrebbe essere al centro di tutto e il nostro modello di monetizzazione deve essere costruito intorno a essa.

Come monetizzare online?

Non esiste una sola risposta in quanto esistono decine di metodi per guadagnare soldi nel 2023. Il miglior modo per farlo è leggere le mie guide, in modo da restare sempre aggiornato sugli ultimi trend.

È facile fare soldi su internet?

No, fare soldi online è un qualcosa di molto competitivo e dovrai mettere insieme un set unico di abilità per poter spiccare nel mucchio di persone interessate a monetizzare una qualsiasi forma di traffico.

Devo fare un investimento iniziale?

Questo dipende dal metodo che vuoi utilizzare. Ci sono tantissimi metodi di guadagno e monetizzazione che possono essere fatti senza sborsare un singolo centesimo. Nelle mie guide potrai trovare qualche idea.


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