Guadagnare con un bar è un business che può diventare molto redditizio, soprattutto in Italia dove il caffè è un caposaldo della nostra cultura.
Certo, un’attività del genere richiede duro lavoro e sacrificio, il proprietario di un bar, soprattutto all’inizio e se non ci sono altri dipendenti, deve essere presente sul posto, relazionarsi con i propri clienti e gestire anche la parte di comunicazione e burocratica.
Ecco il contenuto di questo articolo:
Sommario
🚀 Difficoltà | Alta |
⭐️ Costo Iniziale | Alto |
✔️ Età Minima | 18 anni |
🦊 Attrezzatura | Nessuna |
💎 Potenziale Guadagno | Medio |
🥇 Punteggio | 8/10 |
Quanto costa aprire un bar da zero
Aprire un bar da zero richiede un investimento significativo che deve tenere in conto dell’attrezzatura necessaria per far andare avanti l’attività, l’arredamento per rendere il locale un posto accogliente e caloroso, eventuali interventi di adeguamento, soprattutto se si rileva un bar vecchio.
Diciamo che in linea di massima servono 30.000€ di attrezzature, 20.000€ di arredi, 20.000€ per allestimenti e adeguamenti e infine 10.000€ per iniziare concretamente l’attività.
Tra le cose essenziali che non possono mancare all’interno di un bar ci sono le attrezzature da cucina, come un banco frigo, le macchine del caffè, la lavastoviglie, un forno, uno spremiagrumi per realizzare succhi e spremute, un forno per scaldare panini e piadine, un bancone e ovviamente tavoli e sedie.
Insomma, non sarà semplice come guadagnare con YouTube!
Quanto costa aprire un bar già avviato
Spesso, scegliere di portare avanti un bar già avviato è più conveniente che aprirne uno da zero, soprattutto se il bar in questione ha già la propria clientela affezionata e una base solida di guadagni giornalieri.
Ovviamente, le spese burocratiche, come utenze e costi del personale, influiscono sul guadagno totale e quindi può capitare che le spese aumentano.
L’alternativa, per guadagnare con un bar, è prenderne uno in gestione. Puoi vedere questa opzione come un investimento a breve termine.
Questo comporta la firma di un accordo per la gestione per conto di terzi. Il proprietario rimane un altro ma la gestione resta tua, il vantaggio di questa soluzione è che non devi affrontare un investimento iniziale.

Passi per aprire un bar
Prima di aprire un bar è necessario valutare una serie di fattori.
In primis la location del locale commerciale che si vuole aprire, che è consigliata sia centrale o comunque in una zona molto frequentata.
Considera che l’estetica di un locale al giorno d’oggi è una cosa molto importante, sempre più persone decidono di entrare in un bar proprio perché vengono attratti dall’estetica del locale.
Servono poi una serie di licenze, sia sulla professione di barista sia per la sicurezza dell’attività commerciale.
Potresti aver bisogno di fare dei corsi specifici, come ad esempio quello sulla sicurezza sul lavoro o l’HACCP, per la manipolazione degli alimenti.
Ti serviranno, infine, una serie di conoscenze specifiche sulle miscele di caffè disponibili, per capire qual è la migliore.
Ci sono anche tanti tutorial su Instagram e piattaforme affini a riguardo e non servirà spenderci soldi.
Prima di aprire un bar e fare un investimento non da poco, conviene dare un occhio a bandi e incentivi disponibili, messi a tua disposizione dal comune o dalla regione di appartenenza.
Esistono infatti: bandi che agevolano l’imprenditoria giovanile, incentivi per l’apertura di imprese a conduzione familiare, i bandi per il recupero degli spazi in disuso e le opportunità disponibili per l’apertura di bar temporanei.
Tempistiche per l’apertura
Per aprire un bar/caffetteria ci vogliono in media dai 6 ai 12 mesi, che possono allungarsi fino a 18 a seconda degli interventi da fare al suo interno.
Costo del mantenimento
Quando si decide di aprire un bar bisogna tenere in conto una serie di spese, che bisogna affrontare a prescindere dai guadagni.
Per arrotondare però, potresti anche pensare, per esempio, di vendere prodotti locali in una vetrina, e magari di aprire un piccolo eCommerce con Shopify.
Sono previste spese di gas e acqua, il costo del commercialista per la gestione della partita IVA e quindi dell’attività commerciale, il mutuo del locale o l’affitto e, infine le spese di fornitura per il rifornimento del locale.
Tasse da pagare
Per il calcolo delle tasse che un bar deve pagare ogni anno è necessario moltiplicare il fatturato netto annuo per il 40% e dal risultato sottrarre la quota INPS.
Ciò che si ottiene va moltiplicato per il 15% che è l’equivalente delle tasse da pagare.

Guadagno medio di un bar
Secondo dati statistici un bar italiano di piccola-media grandezza guadagna circa 300€ al giorno, per un totale di 100.000€ o poco più all’anno.
Nel 2018 è stata condotta un’analisi dalla FIPE, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che ha fatto emergere come il fatturato medio per questo tipo di attività è di 465.000€, ovvero 38.700€ al mese lordi.
Guadagno medio da un caffè
Ogni tazzina di caffè viene venduta a 1,10 o 1,20€ e se si tiene in considerazione che il fatturato totale di un giorno è di circa 300€, circa la metà proviene dalla vendita dei caffè.
Considera però il costo del caffè che è sui 15€ al KG, il prezzo dello zucchero che su una tazzina servita è di 1 centesimo.
Voci di guadagno di un bar
Ovviamente ogni bar ha le sue caratteristiche distintive, e di conseguenza le voci di guadagno cambiano da situazione a situazione. In genere però le voci di guadagno di un bar sono le seguenti:
- Prodotti di caffetteria: la categoria più inflazionata che comprende caffè, cappuccini, ginseng etc;
- Vendita di bevande calde e fredde: dalle bibite a tè e cioccolata calda, fino ai soft alcolici e agli spritz;
- Gelati: se il bar lo consente, che possono essere artigianali o confezionati;
- Piccola pasticceria e brioches: questo si spiega da solo;
- Catering su misura: alcuni bar offrono questo servizio per arrotondare il proprio guadagno;
- Attività di piccola ristorazione: sono diversi i locali che per la pausa pranzo offrono piatti pronti a prezzi accessibili;
- Aperitivi: anche questa voce può essere aggiunta o meno a seconda della dimensione del bar e del personale a disposizione.
Quanto costa aprire un bar?
Per aprire un bar, servono, in linea di massima, 30.000€ di attrezzature, 20.000€ di arredi, 20.000€ per allestimenti e adeguamenti e infine 10.000€ per iniziare concretamente l’attività.
Cosa serve per aprire un bar?
Per aprire un bar servirà un locale che possa essere adattato a bar e risponda a tutte le norme di sicurezza, una serie di licenze per l’attività di bar, l’acquisizione di corsi specifici per il personale assunto e conoscenze specifiche del settore.
Quanto guadagna un bar?
Nel 2018 è stata condotta un’analisi dalla FIPE, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che ha fatto emergere come il fatturato medio per questo tipo di attività è di 465.000€, ovvero 38.700€ al mese lordi.
Che licenza mi serve per aprire un bar?
Dal 2006 con la Legge 248/2006 le licenze per l’apertura di Bar sono state eliminate e il costo per l’ottenimento è bassissimo. Infatti è sufficiente una auto dichiarazione nota come SCIA. Questa SCIA ha però un costo, che varia dai 500€ ai 1.000€.
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